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Navigare tra i tessuti : il Loden

Navigare significa “andar con nave” e gli europei, molto andarono nei cinque continenti a cercare prodotti e idee, per poi riportarli in Europa.

Ma navigare significa anche “cercare per vie telematiche” e trovare, con la velocità  di un click, le risposte ai più diversi quesiti e curiosità.

Siamo pronti a farvi navigare con noi tra i tessuti e gli accessori moda! 

Il Loden è un tessuto di lana tipico del Tirolo. La parola “loden” può essere fatta derivare da lodo, che in un arcaico tedesco si traduceva in “balla di lana”, oppure ancora può essere tradotto in “tessuto grezzo”.

Il loden è utilizzato per confezionare cappotti, mantelli, gonne e pantaloni.

Lòden – trova le sue origini nelle lingue nordiche; dal tedesco antico lodo = “lana arruffata”. Il nome divenne internazionale alla fine del XIX secolo.

Tessuto di lana (ma può essere mischiata al cashmere, mohair, alpaca), generalmente cardata, solitamente ad armatura tela (ma può essere anche in armatura batavia): dopo la filatura e tessitura la stoffa così ottenuta, ancora molto grezza, viene sottoposta a follatura, compressa e battuta da macchinari fino ad ottenere un panno compatto e resistente.

È questa serie di operazioni di apparecchiatura (le fibre di lana dopo essere state garzate, vengono coricate nello stesso senso) che rendono il loden straordinariamente impermeabile e protettivo.

Successivamente viene tinto (specialmente di colore verde scuro), garzato, vaporizzato, spazzolato in direzione (per il loden pettinato) o rasato (per il loden feltro). Infine per donare al tessuto un aspetto lucente, viene sottoposto a degli speciali essiccatoi.

Il suo peso si aggira tra i 450 e 570 g/mq. Il pelo deve essere corto e molto fitto.

È un tessuto molto ruvido, poco adatto per capi da interno. Utilizzato, prevalentemente per capi maschili, per cappotti, mantelli e giubbotti sportivi in genere. Cappotto o giacca realizzato nell’omonimo tessuto nei colori classici dal verde scuro al verde bottiglia, blu, grigio, marrone. È riconoscibile dal grande sfondo piega sul dietro, dalla linea ampia, dai tagli sotto le ascelle e con tasche e dai bottoni bombati in cuoio o in corno.

Fabbricato un tempo nel Tirolo, nella Svizzera, nell’Alsazia. Una volta, fino al XVII secolo, era il tessuto dei pastori. La storia narra delle donne che un tempo nelle lunghe sere d’inverno filavano e tessevano la lana delle pecore, aiutati, nei periodi estivi, dai tessitori ambulanti, che andavano di maso in maso chiedendo come ricompensa solo vitto ed alloggio. La sua consistenza era grigiastra ed infeltrita.

Ad elevare questo tessuto al rango di moda furono l’imperatore Franz Josef e Ludwig II di Baviera. La Moessmer, nota fabbrica di loden di Brunico (Bruneck) in Alto Adige (Südtirol), fondata nel 1882, confezionò a quell’epoca, la mantella di loden bianco indossato dall’imperatore Franz Josep. Così in questo periodo s’inizio ad elaborare la stoffa aggiungendo alla lana di pecora tirolese, quella di merino ed anche il cashmere.

Oggi il colore più diffuso del loden è il verde foresta, ma fino alla fine dell’800 aveva il colore grigio della lana grezza, poi divenne rosso, bianco, nero e, solo in ultimo, verde.